giovedì 4 dicembre 2008

L'USCITA N.10: I MONTI DELLA LAGA

Primi di agosto 2007.
Tutto quello che di piacevole, emozionante, avventuroso e fantoziano può accadere in una uscita di trekking è toccato a noi alla decima uscita. Eravamo stati avvertiti: i Monti della Laga sono straordinari, ma le segnalazioni sono pessime, quindi fare attenzione!! (mai un così preciso avvertimento è stato volutamente ignorato).
Eravamo partiti supergasati, dopo i laghi di Pilato. Il PRESIDENTE, colto da raptus di onnipotenza, pianificava due giorni interi di marcia con tende, barbecue, agnelli e maiali da sacrificare,damigiane di vino e di acqua al seguito..... A conti fatti, superati abbondantemente i 20 kili su ogni spalla, si è ridimensionato ed ha prenotato due alberghi locali (a Paranesi, da Ninocce e a Padula al Gorzano). E' rimasto poi altri due giorni a studiare carte e sentieri, incroci, sterrati e torrenti, cascate e altipiani......Pizzo di Moscio è la mèta, vincere o morire..c'è mancato poco.
Ma andiamo con ordine. Marco, Emilio e Roberto Ruffini vanno in avanscoperta attestandosi da Ninocce con breve puntata a Ceppo, base di partenza. Freddo e nebbia consigliano il rientro in basso ristorati da una cena a base di funghi. Fatti trenta giri del paese andiamo a dormire e all'alba aspettiamo il resto della comitiva.

Ci sono nuovi straordinari arrivi: Novella, Caterina, Augusto e Mario. Camminatori forti che si aggiungono a Roberto Cappelloni, arrivato con il fratello e la stupenda figlia, Arianna, che si accollano tutte el incombenze del supporto tecnico.
Partiamo alla volta della Cascata della Morricana e saliamo verso i soprastanti stazi. La cima di Pizzo di Moscio è abbandonata, la nuova mèta è La Storna, per poi scendere al lago dell'Orso e quindi a Padula. Salendo perdiamo Roberto Ruffini. Massacrato dai crampi crolla esausto. Una lunga discussione viene intavolata per decidere se abbatterlo sul posto, per evitare che sia preda indifesa di animali selvatici, oppure se gettarlo dentro gli stazi, subito, per farne cibo per i cani pastori. Augusto lo soccorre e Roberto Cappelloni lo rincuora (qui nella foto)
E il gruppo si ricompone felice
Una felicità destinata a durare poco. Il tempo di ammirare i paesaggi, di incrociare un pastore straniero che non sa nemmeno lui dove si trova e ci ritroviamo a camminare su una strada che non finisce mai..Dopo due assemblee concluse con l'unanimità a proseguire e due ore di inutili passi "cominciò a serpeggiare un certo malcontento". Si torna indietro (tra mugugni, maledizioni, tentativi di insurrezione ed ammutinamento) e invece di Padula si ripunta su Ceppo. Viene stilato un ordine del giorno di protesta che, qualora sopravvissuti sarà inviato al Parco, alla regione, alla Provincia, alle Comunità Montane e ai Comuni (nasce da qui l'idea di sopprimere qualcuno di questi enti che neanche garantiscono la segnaletica sui sentieri e tutti parlano di turismo "cazzo!!")Roberto avverte la jeep di soccorso del fratello, passando per la moglie che è tentata di allertare la protezione civile.. Per fortuna sbucano dal niente due auto e SIAMO SALVI!! Dello scampato pericolo fanno le spese le dispense dell'Albergo Gorzano a Padula, a cui siamo grati della ripresa delle forze.
Dopo una notte di riposo concediamo l'onore delle armi a Ruffini, lasciato a meditare su come migliorare la preparazione (che dopo un anno ancora non ha risolto!!)imbocchiamo un sentiero sbagliando di nuovo direzione e perdiamo la famiglia Cappelloni. Ritroviamo a fatica la retta via delle cascate e degli scorci che fanno di questi Monti un luogo stupendo

..e tutto il gruppo superstite, finalmente, sorride!

1 commento:

roberto ruffini ha detto...

L'episodio accadutomi agli stazi della morricana si è risolto felicemente oltanto grazie all'aiuto di Augusto che ha portato per un tratto il mio zaino, non certamente grazie ai sigg. Emilio B. e Marco B. che propendevano per la mia eliminazione fisica.
(ometto i cognomi per pura cortesia)